La seconda partita a DBA della serata, si è ispirata nuovamente alla battaglia di Cinocefale del 197 a.C., con una variante significativa: mantenendo la disposizione dei terreni, abbiamo assunto che le colline fossero "terreno difficile". Nel DBA ciò assume un aspetto peculiare: il terreno difficile porta vantaggio o svantaggio alla truppa che lo attraversano, sarà importante studiare con cura le opportune mosse. Il difensore Macedone (Stefano) schiera per primo; decide di schierare gli ausiliari sul terreno difficile e disporre le falangi in pianura, lascia invece la cavalleria in posizione defilata. L'attaccante romano (Alessandro) decide di schierare di conseguenza le sue legioni: dispone le Bd (Spade) e i Sp (Lancieri) lungo la strada, di fronte le picche (Pk), lascia agli psiloi (veliti) il compito di affrontare gli ausiliari di Filippo V sui monti. Gli psiloi sono combattenti veloci rispetto gli ausiliari, sono schermagliatori, non sono inquadrati in un sistema rigido di movimento. Sulla carta, Psiloi e ausiliari combattono bene in terreno difficile, ma gli ausiliari hanno il vantaggio di un +1 al lancio del dado. Raggiungere quindi la cima è fondamentale per entrambi i giocatori: perché ciò permette di ottenere un ulteriore +1 sull'avversario, per combattimento in posizione sopraelevata. La scelta di schieramento sembra risultare corretta per entrambi i giocatori. Poiché i cavalieri su terreno difficile assumono un handicap di -2 al tiro del dado, romani e macedoni, sono poco propensi a muovere la cavalleria sulle colline: il rischio di sconfitta è alto. Con questa disposizione la partita inizia e sarà un lavoro di fanterie. Nonostante il ruolo di attaccante, come romano, decido di assumere un atteggiamento cauto e di attendere le picche in pianura con movimenti di assestamento di truppe. La curiosità mi è forse cattiva consigliera e mi porta ad allineare le legioni in un quadrato aggressivo complesso che ricorda quello della battaglia di Canne. L'idea originaria era di tentare un passaggio forzato tra le colline lungo la strada. La cosa, come ho scoperto, non mi sarà di alcuna utilità. La legione si muove e riposiziona così in un lento movimento di riallineamento successivo su due linee, turno dopo turno, con qualche sfortuna sul punteggio al tiro del dado. I romani giocano bene i dadi, ma il macedone risulta sempre impeccabile nella tattica. Il primo scontro arriva proprio in montagna sulla mia sinistra, tra psiloi e ausiliari che hanno raggiunto la cima e porta il primo vantaggio al temibile macedone. Tuttavia è sulla mia destra in pianura che si decidono le sorti della partita: qui le picche (Pk) rompono gli indugi, attaccano e sfondano il centro delle spade romane eliminando le prima basette di Bd. Chiudo gli occhi per l'ultimo lancio di dado: ma si materializza il massacro, la vittoria sorride a Stefano con un bel 4 a 0.
Lasciamo dunque la parola a qualche foto, a ricordo della simpatica partita che è durata una oretta circa. Lo svolgimento del gioco è stato molto più lento e tattico rispetto la prima partita. Il risultato mi ha portato ad un buon insegnamento: non concentrare mai, ma tentare di aggirare sempre..
Il fronte macedone
Il fronte romano
Gli psiloi e gli ausiliari conquistano Cinocefale
L'esito dopo i sanguinosi scontri: 4 a 0 per il Macedone
Riferimenti
(Vedi post precedente)