Nell’agosto 1615 il senato veneto, a maggioranza, delibera la guerra contro l’Arciduca d’Austria Ferdinando, futuro imperatore del Sacro Romano Impero.
La Repubblica Veneta, da anni restia ad ogni confronto armato, si decide a ricorrere alle armi in seguito ad anni di crescente tensione dovuta al controllo del nord Adriatico, del commercio del sale e, causa ultima scatenante, le scorrerie dei pirati uscocchi.
Il conflitto, non ancora ufficialmente dichiarato, inizia con l’assalto anfibio contro il castello di Novi, in Dalmazia e la distruzione delle saline del Conte Nicola Frangipane. Le azioni si susseguono lungo il confine dell’Istria sotto forma di piccole scorrerie.
Particolarmente attivi in questa guerriglia sono il Barone Petazzi, Triestino e il Provveditore veneto Benedetto da Lezze, con il primo è costantemente impegnato a difendere le sue saline e possedimenti della zona della Val Rosandra e dell’Ospo dalle azioni del secondo.
Ma il 24 novembre quella che doveva essere soltanto l’ennesimo assalto alle saline Triestine di Zaule si trasforma nella più grossa battaglia campale della guerra, che ufficialmente scoppierà solo dopo qualche giorno con l’invasione del Friuli Arciducale delle forze Venete guidate dal Generale Pompeo Giustiniani...
(continua)
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