giovedì 4 luglio 2013

La carica di Paradiso - 4 novembre 1918


Vi è una battaglia nella prima guerra mondiale che si svolse poche ore prima della fine della Grande Guerra. L'ultima e tremenda carica di cavalleria italiana. La Battaglia di Paradiso del 4 novembre del 1918. "Siamo a Paradiso. Sarà questo il nostro paradiso?" (Cap. Grilli).

 


dal racconto di Giuseppe Rotolo, GLI ULTIMI CADUTI 4 NOVEMBRE 1918: 

"La mattina del 4 novembre la Decima Armata attacco'. 
Prima di attraversare il Tagliamento venimmo a sapere che alle ore 15 sarebbe scoccata l'ora dell'armistizio. 
Provammo una grande gioia mista a sgomento. 

L'idea della fine della guerra a breve distanza di ore ci parve perfino assurda e la diffusa incredulita' ottenne conferma quando nella marcia di avvicinamento a Rivignano, oltre il Tagliamento, sentimmo ancora il rauco gracidare delle mitragliatrici austriache. 

La verita' era (ma noi non potevamo saperlo) che i nostri comandanti avevano ricevuto l'ordine perentorio di accelerare la marcia perche' l'armistizio ci cogliesse quanto piu' vicino possibile al vecchio confine. 

Gli ordini erano precisi e perentori: e' indispensabile approfittare della demoralizzazione del nemico spingendo avanti quanto piu' possibile, con marcia rapida, le nostre truppe piu avanzate. Domani la 23esima Divisione preceduta dai cavalleggeri Aquila, punti su Gradisca per la direttrice Madrisio - Rivignano - Castion di Strada - Versa - Gradisca. 

E allora avanti verso il vecchio confine! 

Bersaglieri e cavalleggeri si rimettono in marcia. 
Ad Ariis, oltre il piccolo ma profondo fiume Stella, gli austriaci ci attendevano al varco. Cavalleggeri ciclisti e nostri arditi reggimentali, al comando del sottotenente Alberto Riva di Villasanta, misero in fuga il nemico; il piccolo ponte venne riparato e il reggimento pote' riprendere la marcia verso Torsa, all'avanguardia era Riva con i suoi arditi. 
Dal campanile di Torsa, gli austriaci tenevano sotto controllo la strada di accesso al paese e quando gli arditi dell'Ottavo si lanciarono all'attacco per neutralizzare la resistenza nemica una pallottola colpi' alla fronte il coraggioso comandante. 
Alberto Riva cadde un'ora prima dell'armistizio, aveva 18 anni. 
A Torsa il Comando decise di accelerare l'inseguimento degli austriaci che frattanto si erano asserragliati a Paradiso, con l'impiego anche della cavalleria. 
Erano le 14,45. 
L' Ottavo Bersaglieri riprese la marcia verso Paradiso, in testa era il 12esimo battaglione. Paradiso, un mucchio di case contadine nella campagna bassa di erbe e di sterpi, sorge tra Muzzana del Turgnano e Castion di Strada, cinquecento metri piu' a nord v'e' un trivio (il trivio di Paradiso, appunto). 
Quando sulla strada per Paradiso fummo raggiunti dalla cavalleria al galoppo ci buttammo nei fossati laterali gridando: "Viva la cavalleria!". 
Uno spettacolo emozionante e insieme esaltante. 
Sembravamo ragazzi che giocavano alla guerra e avevamo dimenticato che la morte era li' a due passi... Mentre i bersaglieri aggiravano il paese catturando i tenaci cecchini asserragliati nelle case, i cavalleggeri, superato il rettifilo che taglia il paese, raggiunsero il trivio dove li attendeva, armi alla mano, un battaglione di mitraglieri magiari: la pazza eroica galoppata scaglio' contro la resistenza nemica l'ultimo sacrificio dell'esercito vittorioso. 
Fu l'episodio culminante di quelle ore tremende; fu l'ultimo attacco e l'ultima carica della lunga guerra. 
Caddero nell'ardimentosa corsa i tenenti Augusto Piersanti e Achille Balsamo di Loreto, il caporale Giulio Marchesini, i cavalleggeri Sulla Carlo, Quintavalli Giovanni e Biancherini Giovanni, cavalleggeri dell'Aquila, tutti ragazzi diciannovenni dell'ultima leva. 
Alle ore 15, mentre qua e la' si sparava ancora, echeggio' uno strano suono di tromba: era il segnale austriaco dell'armistizio. 
Un nostro velivolo, col tricolore fluente dalla carlinga, sbuco' dalla nebbia con un lungo suono di sirena cosi' annunziando la fine della guerra. Ci abbracciammo l'un l'altro, pazzi di gioia. 
Per dare sfogo all'improvvisa felicita' consumammo la scorta dei razzi di segnalazione e il cielo si animo' di festosi colori. 
Piu' tardi, il reggimento schierato, battaglioni affiancati, ricevette il saluto e il plauso del comandante la divisione generale Fara. 
Il giorno dopo, nella piazzetta del paese, io ebbi la ventura, col mio plotone, di rendere gli onori delle armi agli ultimi caduti della guerra. 
Solo in quel momento, anch'io ragazzo appena diciannovenne, compresi appieno che ero sopravvissuto a quella che allora appariva la piu' terribile guerra della storia." 
https://www.yumpu.com/it/document/view/18583761/la-carica-di-paradiso-bolbusiness

LA CARICA DI PARADISO di Marcello Berlucchi

13 commenti:

fako ha detto...

Complimenti! un post da pelle d'oca!

Alessandro "Callaghan" ha detto...

:-)
Più mi addentro nella nebbia della storia della Grande GUerra, più mi accorgo di quante cose mi sono sconosciute.
La battaglia di Paradiso è una di quelle vicende ormai dimenticate. Chissà quante di queste storie non vennero scritte. Storie di diciannovenni di allora che anche un quarto d'ora prima della fine della guerra andarono incontro al proprio destino. Un assurdo nella logica della guerra.

Anonimo ha detto...

Il punto di vista austriaco e' il seguente: verso mezzogiorno (del 4 novembre 1918) le retroguardie del XXIII e del VII Corpo d'Armata riprendono a muovere, lungo gli itinerari S.Giorgio-Cervignano e Ariis-Ajello. Nel pomeriggio, mentre i reggimenti della 33a Divisione si stanno avvicinando ai confini della Monarchia, spunta di nuovo la cavalleria italiana che carica la coda della colonna. Ma il 12^ e l'83^ Rgt di fanteria reagiscono subito con le loro mitragliatrici, falciando i cavalleggeri avversari. Le truppe della Divisione possono raggiungere sfinite ma salve l'abitato di Ajello. Il nemico arrivato poco dopo con le sue autoblinde nello stesso paese, dichiara prigionieri soltanto i reparti del VII Corpo d'Armata superati fino alle 15.00 (ora del cessate i fuoco).

Alessandro "Callaghan" ha detto...

Molto interessante il punto di vista austriaco: grazie per il contributo!
Alessandro

Unknown ha detto...

Gentile anonimo potresti citare cortesemente la fonte?
Vorrei capire come collocare la citazione nello scenario di Paradiso perchè quanto da te ripotrtato pare avvenire intorno ad Ajello che dista da Corgnolo (località dove sono terminati gli scontri)circa 15-16 chilometri ovvero 3 ore di marcia in condizioni normali. Che si tratti di un'altro scontro? Purtoppo non conosco l'unghrerese ma pare di capire che la tua versione sia confernata da fonti magiare relativamente al 83 KUK IR, almeno fino a Palmanova e dintorni:
pagg 209- 211
http://www.magyarezredek.hu/online-viewer-webapp/onlineviewer/25273#page/203/mode/1up

Unknown ha detto...

Gentile anonimo potresti citare cortesemente la fonte?
Vorrei capire come collocare la citazione nello scenario di Paradiso perchè quanto da te ripotrtato pare avvenire intorno ad Ajello che dista da Corgnolo (località dove sono terminati gli scontri)circa 15-16 chilometri ovvero 3 ore di marcia in condizioni normali. Che si tratti di un'altro scontro? Purtoppo non conosco l'unghrerese ma pare di capire che la tua versione sia confernata da fonti magiare relativamente al 83 KUK IR, almeno fino a Palmanova e dintorni:
pagg 209- 211
http://www.magyarezredek.hu/online-viewer-webapp/onlineviewer/25273#page/203/mode/1up

Alessandro "Callaghan" ha detto...

Grazie Sergio, molto interessante il documento che hai indicato e sarebbe molto interessante poter avere a disposizione una traduzione in italiano. Nell'attesa, segnalo questo interessante libro : "la carica di Paradiso" dello storico Marcello Berlucchi. Ne riporto due brani:
...
“Che fate lì? Non vedi che abbiamo di fronte a noi un nu- golo di mitragliatrici? Noi siamo ormai senza munizioni. Smontate qui e riparatevi in quel molino”.
“Ma io ho l’ordine di andare avanti – dice Grilli e ordina – A cavallo, lo squadrone dietro a me. Al galoppo!”
Sono le 14,50 quando il 4° Squadrone, suddiviso in due sca- glioni successivi, parte al galoppo. Scansando il giovane Uffi- ciale dei mitraglieri (Ten. Serafini) che invano si sbracciava per tentar di evitare il prevedibile massacro. Lo stesso Ufficiale vi- de con orrore (e ammirazione) quello che accadeva qualche centinaio di metri più avanti, ove il fuoco incrociato delle Scwarzlose austriache falciava inesorabilmente cavalli e cava- lieri. I cavalli che si impennavano facevano da scudo al cava- liere, che veniva così colpito alle gambe (quindi non in modo mortale) mentre se le cavalcature colpite si abbattevano in avanti, il tiro basso delle mitragliatrici li colpiva in pieno (come accadde per i diciannovenni Ten.ti Balsamo e Piersanti).
Il turbine durò una decina di minuti, forse meno. Lo stesso testimone oculare ricorda che gli austriaci (per colmo d’ironia: anch’essi Cavalleria appiedata 10° e 11° Regg.to di Usseri, ap- partenenti alla 33a divisione) sventolarono un panno bianco gridando “armistice – kaput cavallerie!”.
....
La difesa austriaca di Motta di Livenza (ove il 27° L’Aquila entrò il 31 ottobre 1918) condotta con l’ausilio di forti reparti di mitragliatrici, prefigura la tattica che sarà usata quattro gior- ni dopo al passaggio del torrente Stella fra Ariis e Torsa, fino al famoso bivio di Paradiso. Mentre da parte italiana i caval- leggeri erano affiancati dai bersaglieri del Gen. Faya, il 106° Rgt. austro-ungherese aveva con sé elementi appiedati del 10° e 11° Ussari: quindi da entrambe le parti agiva la Cavalleria.

Spero sia utile.

Alessandro "Callaghan" ha detto...

Il libro è qui reperibile:

https://www.yumpu.com/it/document/view/18583761/la-carica-di-paradiso-bolbusiness

Cari saluti
Alessandro Callaghan

Alessandro "Callaghan" ha detto...

Per Anonimo, riguardo la parte austriaca, sempre dal libro:

"Il Col. von Lehar organizzò bene la difesa con il III Btg. del 106° Rgt. al comando del Ten. Col. Kappa forte di una mezza compagnia di mitragliatrici: fu segnalata la comparsa di un’autoblinda italiana che causò “sanguinose perdite” agli austriaci."
...
Insieme al III Btg. dell’83° Rgt. la resistenza austro-unghe- rese si concentrò proprio lungo lo stradone Torsa-Paradiso perché, come detto, il reparto imperiale costituiva la retroguar- dia della intiera 33a Divisione del Gen. Otto von Berndt in ri- tirata dal fronte del Piave.
...“Alle 13,30 l’artiglieria e i carriaggi avevano superato 9.15 (un punto di riferimento). Poco dopo... il 12° Rgt. di fanteria occupò una posizione di contenimento ai due lati di 9.15... vennero ritirate a poco a poco le batterie di accompagnamento della fanteria del 33° Art. da montagna... quindi la riserva del Reggimento... e messi in marcia verso Corguolo (cioè: nella direzione del ripiegamento)”.
E qui vengono le due scarne righe che fanno da contraltare a quelle epiche della nostra letteratura di guerra. “Il tentativo fatto da nord da parte della cavalleria nemica di ottenere un comodo alloro con un attacco diretto contro un nemico sup- posto in rotta, venne sanguinosamente respinto dal valoroso 83° Rgt. che costituiva la nostra retroguardia. Poi entrò in vi- gore l’armistizio!”.
"
Cari saluti,
Alessandro Callaghan

Unknown ha detto...

Grazie per la pronta risposta e le eccellenti informazioni, che mi consetono di ampliare la visuale sull'intero episodio sentendo anche la versione "dell'altra parte". Leggerò con attenzione e appena possibile aggiungerò altre informazioni credo inedite sui caduti di parte austroungarica. Spero priam o dopo di trovare qualcuno che mi traduca il documento ungherese
Ancora grazie e a presto.

Alessandro "Callaghan" ha detto...

Grazie a te Sergio!
Il libro a cui fai riferimento intuisco che contenga interessanti informazioni e vedo sopratutto ottime cartine militari. Ad aver tanta pazienza, come ultima ratio, qualora non si trovasse nessuno che si offrisse a tradurre, si potrebbe tentare di utilizzare "google traslate" per ottenere una bozza di brano in italiano delle pagine 209-210, purtroppo le pagine sono visualizzabili come "immagini" non "testo copiabile", quindi è un lavoretto di molta pazienza, tempo ed intuito...
Benvenga qualsiasi informazione utile che vuoi condividere!
A presto!

walker ha detto...

che ignorante che sono, abito da pochi anni in zona, a pochi passi da lì, e mai mi ero interessato a quel monumento... e cosi' oggi mi son deciso... meglio tardi che mai!
grazie x le informazioni!

Alessandro "Callaghan" ha detto...

Ciao Walker,
Grazie a te per il contributo!

Note

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