In un giorno imprecisato dell'estate del 1463, Trieste, Muggia e Capodistria si trovarono a combattere una piccola quanto importante battaglia in campo aperto, all'inizio della guerra commerciale per il controllo delle vie del sale. Tale battaglia diede il via alla corsa alle armi che Venezia interpretò con il terribile assedio di Trieste, liberata dalla distruzione, solo per intervento del pontefice di Roma.
Quello che sappiamo è il luogo dello scontro e poco altro. Si svolse nella valle di Moccò, l'odierna Zaule che era allora una piana erborea-palustre delimitata dalle alture del Carso da una parte e dal Mare, dall'altra. La ragione dello scontro è legata alla sua natura. In questa piana si sviluppavano le saline delle due eterne rivali Muggia e Trieste, spesso guastate dall'una o dall'altra parte. Lo scontro, ebbe inizio probabilmente proprio dal guasto veneto delle saline da parte dei veneti. I salinari videro l'intervento di 200 fanti cittadini Tergestini al comando di Cristoforo Montecchi dei Cancellieri, inquadrati, più per tipologia d'arme che per comando in un centinaio di lancieri con altrettanti balestrieri. I veneti erano essenzialmente composti da uomini d'arme mercenari a cavallo e liberi cittadini dei Comuni istriani in guerra con Trieste, probabilmente a supporto dei guastatori. Vi erano infatti 80 cavalieri della compagnia di Santo Gavardo, vari cavalieri leggeri (qualcuno suppone stradiotti) e numerose fanterie leggere assieme i guastatori veneti. Il totale di 400 cavalli esalta l'idea della dimensione delle forze in campo e della sproporzione numerica tra i due avversari.
Non vi è a me nota alcuna notizia riguardo altri dati o la tattica dello scontro, se non l'epilogo: la disonorevole ritirata a Capodistria di Santo Gavardo, la caduta di un conestabile, di 12 militi veneti , contro vari feriti Tergestini. Si possono fare molte supposizioni ma la verità non potrà mai essere svelata.
In assenza di altri dati, lasciamo spazio alla fantasia.
Ecco pertanto qui sopra immortalato, in puro stile di wargame, l'ipotetico istante in cui Santo Gavardo al comando delle cavallerie venete al galoppo, supportato dalla fanteria di Muggia e Capodistria, credevano ancora di poter aver la meglio contro il muro di lance e verrettoni dei temibili balestrieri del libero Comune di Trieste.
2 commenti:
Very impressive work on these minis!!
Phil.
Hi!
Thank you very much!
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