E' una una gran soddisfazione per me vedere come tali argomenti,un tantino teorici "prendono" anche voi in questo piccolo blog, Zerloon ti ringrazio del lunghissimo commento studiato e del contributo, una visione forse non antitetica rispetto quello di Fabio ed interessante, eccola:
"Personalmente non credo che un autore di giochi stia troppo a guardare la fisica reale quando compone il gioco. Ne debba farlo.
Un gioco, per definizione, deve essere giocabile. la stragrande maggioranza dei regolamenti di wargame fanno delle concessioni alla giocabilità ritenendola, a mio avviso giustamente, ben più importante di una corretta simulazione.
Il concetto è che non è importante che la gittata di un arco sia corretta rispetto alla sua controparte reale, ma è fondamentale che un arco sia funzionale al gioco. Quindi la gittata, la penetrazione, l'efficacia di questi è completamente in funzione al ruolo che l'autore vuole che abbia nel gioco.
Se non fosse così per molti giochi scala skirmish il concetto stesso di distanza di tiro sarebbe superfluo, visto che le distanze di un tavolo in generale sono piuttosto corte , per cui tutte le armi da tiro avrebbero una gittata tale da superare le dimensioni del campo di gioco.
Poi la cosa si può giustificare in mille modi, per esempio dici che a quelle distanze è impossibile mirare, è vero, ma in effetti non è che si mirava a colpire il singolo uomo, si mirava a caso nel mucchio sperando di colpire qualcosa .
Una freccia difficilmente poteva penetrare una corazza , ma in effetti una freccia che colpisce un cavallo poteva farlo imbizzarrire, anche il solo effetto psicologico di vedersi tirare addosso poteva essere sufficiente .
In questo senso in un wargame la fisica è rappresentata integralmente dalle regole , per questo in un precedente post io parlavo di quanto fosse importante che i giocatori conoscessero le regole. Un giocatore bravo come dici tu deve essere in grado di gestire le risorse che ha nei limiti di quello che il regolamento gli permette.
Questo può voler dire approfittare di un + 1 se si carica su un fianco, ma anche indurre l'avversario a fare una mossa falsa facendogli abboccare al miraggio di ottenere proprio quel +1 .
La statistica in questo senso è uno strumento che il giocatore deve applicare per ponderare le sue scelte. poi deve essere in grado di gestire la situazione che si troverà davanti .
Tutto imho ovviamente. "
Un gioco, per definizione, deve essere giocabile. la stragrande maggioranza dei regolamenti di wargame fanno delle concessioni alla giocabilità ritenendola, a mio avviso giustamente, ben più importante di una corretta simulazione.
Il concetto è che non è importante che la gittata di un arco sia corretta rispetto alla sua controparte reale, ma è fondamentale che un arco sia funzionale al gioco. Quindi la gittata, la penetrazione, l'efficacia di questi è completamente in funzione al ruolo che l'autore vuole che abbia nel gioco.
Se non fosse così per molti giochi scala skirmish il concetto stesso di distanza di tiro sarebbe superfluo, visto che le distanze di un tavolo in generale sono piuttosto corte , per cui tutte le armi da tiro avrebbero una gittata tale da superare le dimensioni del campo di gioco.
Poi la cosa si può giustificare in mille modi, per esempio dici che a quelle distanze è impossibile mirare, è vero, ma in effetti non è che si mirava a colpire il singolo uomo, si mirava a caso nel mucchio sperando di colpire qualcosa .
Una freccia difficilmente poteva penetrare una corazza , ma in effetti una freccia che colpisce un cavallo poteva farlo imbizzarrire, anche il solo effetto psicologico di vedersi tirare addosso poteva essere sufficiente .
In questo senso in un wargame la fisica è rappresentata integralmente dalle regole , per questo in un precedente post io parlavo di quanto fosse importante che i giocatori conoscessero le regole. Un giocatore bravo come dici tu deve essere in grado di gestire le risorse che ha nei limiti di quello che il regolamento gli permette.
Questo può voler dire approfittare di un + 1 se si carica su un fianco, ma anche indurre l'avversario a fare una mossa falsa facendogli abboccare al miraggio di ottenere proprio quel +1 .
La statistica in questo senso è uno strumento che il giocatore deve applicare per ponderare le sue scelte. poi deve essere in grado di gestire la situazione che si troverà davanti .
Tutto imho ovviamente. "
Zerloon